Salvo Piccinini, professore di lettere presso Istituto “Boggio Lera” di Catania

Nell’a.s. 2015/2016 due miei alunni di primo anno (secondaria superiore) hanno frequentato il centro Adibes. Al momento dell’iscrizione al centro, entrambi rischiavano per la seconda volta consecutiva la bocciatura. Erano alunni, come si dice in gergo, poco partecipi al dialogo educativo, che davano l’impressione di studiare molto poco. Nei mesi di frequenza del centro, il primo segnale positivo che i docenti del consiglio di classe abbiamo notato è stata la partecipazione sempre più attiva alle attività proposte in classe e, poco a poco, sono migliorati anche i risultati, tanto che sono stati entrambi promossi a giugno senza debiti. Era cambiato l’atteggiamento in classe, più aperto, era cambiato il modo di affrontare le verifiche, durante le quali gli alunni erano diventati sicuri di sé, padroni dei contenuti. Costante è stata la sinergia con i tutor del centro e con la responsabile, sempre nel rispetto dei reciproci ruoli, il che ha permesso un monitoraggio continuo del percorso dei singoli alunni e di intervenire là dove si rendeva necessario.

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